Hidden tastes behind atoms…

Methyl anthranilate

Methyl anthranilate, is an ester of anthranilic acid. Its chemical formula is C8H9NO2.

It is a clear to pale yellow liquid with melting point 24 °C and boiling point 256 °C. It shows a light blue fluorescence. It is very slightly soluble in water, and soluble in ethanol and propylene glycol. It is insoluble in paraffin oil and glycerol. It is combustible, with flash point at 104 °C. At full concentration, it has fruity grape smell; at 25 ppm it has sweet fruity concord grape like smell with a musty and berry nuance.

Methyl anthranilate naturally occurs in the Concord grapes and other Vitis labrusca grapes or hybrids thereof, and in bergamot, black locust, champaca, gardenia, jasmine, lemon, mandarin, neroli, oranges, rue oil, strawberry, tuberose, wisteria, galangal and ylang ylang. It is also a primary component of the essential apple flavor, along with ethyl acetate and ethyl butyrate . It is used for flavoring of candy, soft drinks (e.g. grape soda), gums, and drugs.

It can be easily prepared in lab:

In a flask put 10g Anthranilic acid, 25ml of conc H2SO4. and 100 ml of methanol. Eat in a sand bath (temperature must not exceed 90 ° C). Heat for 2 hours and a half. Neutralize to basic pH with Na2CO3. You can then isolate the ester through a dropping funnel, and then dehydrate with anhydrous Na2CO3.

L’antranilato di metile, è un estere di acido antranilico. La sua formula chimica è C8H9NO2.

Si tratta di un liquido giallo chiaro con punto di fusione 24 ° C e punto di ebollizione 256 ° C. Essa mostra una fluorescenza azzurra. E ‘molto poco solubile in acqua, solubile in etanolo e glicole propilenico. E ‘insolubile in olio di paraffina e glicerolo. E’infiammabile, con punto di infiammabilità a 104 ° C. In piena concentrazione, ha profumo fruttato di uva; a 25 ppm è dolce, possiede odore fruttato con una sfumatura di muffa e bacche.

L’antranilato di metile si trova naturalmente in alcuni tipi di uva, nel bergamotto, robinia, champaca, gardenia, gelsomino, limone, mandarino, neroli, arance, olio di ruta, fragola, tuberosa, glicine, galangal e ylang ylang. E ‘anche una componente primaria dell’olio essenziale di mele, insieme all’acetato di etile e butirrato di etile. È usato per dare sapore a caramelle, bibite , chewing-gum.

Può essere facilmente preparato in laboratorio:

In un pallone si versano 10g di acido antranilico, 25ml di H2SO4 conc. e 100 ml di metanolo. Si lascia ricadere nel bagno a sabbia (la temperatura non deve superare i 90°C). Si riscalda per 2ore e mezza. Si neutralizza fino a pH basico con Na2CO3. Si può quindi isolare l’estere attraverso un imbuto separatore, per poi disidratarlo con Na2CO3 anidro.

The isoamyl acetate is an organic compound, ester of acetic acid and isoamyl alcohol. It is content naturally in banana. At room temperature is presented as a colorless liquid with the smell of banana. It is a flammable compound. The compound is also used as pheromone’s alarm by bees. It can easily be created in the laboratory:

In a 100 ml flask with ground neck are placed 15 ml of isoamyl alcohol and 20 ml of acetic acid. Agitate the flask, add cautiously (wear glasses!) 4 ml of concentrated sulfuric acid. After putting in some kettle ball, fix the “reflux” and a heater, then carry the mixture to boiling point. Heat for 40 minutes, then cool to room temperature.

The reaction mixture is transferred into a “funnel”, the 250 ml reaction flask is put in 70 ml of water are then poured into the separating funnel. After shaking vigorously, and remove the lower layer consists of water, sulfuric acid and acetic acid. To completely eliminate the acetic acid, the liquid is washed with 25 ml of a saturated aqueous solution of sodium bicarbonate, working carefully because there is effervescence due to the formation of carbon dioxide. Make a second time the same washing operation. At this point the contents of the separating funnel is washed with 15 ml of water. Discard the water, the organic liquid is transferred from the funnel to a 25 ml Erlenmeyer flask. To remove the last traces of water, add 3 g of anhydrous calcium chloride granules. The product is practically pure isoamyl acetate (the equipment needed for the synthesis of esters is always the same).

L’acetato di isoamile è un composto organico, estere dell’acido acetico e dell’alcool isoamilico. E’ presente naturalmente nella banana.  A temperatura ambiente si presenta come un liquido incolore dall’odore di banana. È un composto infiammabile. Il composto è inoltre usato come feromone d’ allarme dalle api. Può essere facilmente creato in laboratorio:

In un pallone da 100 ml con collo a smeriglio si pongono 15 ml di alcol isoamilico e 20 ml di acido acetico. Agitando leggermente il pallone, si aggiungono con cautela (indossare gli occhiali!) 4 ml di acido solforico concentrato. Dopo aver messo nel pallone alcuni ebollitori, si monta il “refrigerante a ricadere” e con un termomanto si scalda la miscela fino a portarla all’ebollizione. Si mantiene il riscaldamento all’ebollizione per 40 minuti, quindi si raffredda a temperatura ambiente.

Si travasa la miscela di reazione in un “imbuto separatore” da 250 ml, si mettono nel pallone di reazione 70 ml di acqua che poi vengono travasati nell’imbuto separatore. Dopo aver agitato vigorosamente, si elimina lo strato inferiore costituito da acqua, acido solforico e acido acetico. Per eliminare completamente l’acido acetico, il liquido contenuto nell’imbuto separatore viene lavato con 25 ml di una soluzione acquosa satura di bicarbonato di sodio, operando con attenzione perchè si ha effervescenza dovuta alla formazione di anidride carbonica. Si effettua una seconda volta la stessa operazione di lavaggio. A questo punto si lava il contenuto dell’imbuto separatore con 15 ml di acqua. Eliminata l’acqua, si travasa il liquido organico dall’imbuto separatore ad una beuta da 25 ml. Per eliminare le ultime tracce di acqua, si aggiungono 3 g di cloruro di calcio anidro in granuli. Si lascia a riposo per 5 minuti agitando saltuariamente, quindi per decantazione si trasferisce il liquido nel contenitore finale. Il prodotto è acetato di isoamile praticamente puro. (L’attrezzatura necessaria per la sintesi degli esteri è sempre la medesima).

The amyl acetate is an organic compound, ester of acetic acid and n-pentyl alcohol. It is found in pears, which gives the characteristic odor, but can be easily synthesized in the laboratory:

In a 250 ml flask intoduce 40 g (40 ml) of glacial acetic acid and 26 g (30 ml) of n-amyl alcohol, then stirring it carefully add 4 ml of conc H2SO4. Organize the system with heating and reflux condenser and bring the flask to boiling point and slow reflux for at least a couple of hours, not forgetting to add in some ball antibump kettle. At the end let it cool and pour the liquid into a separating funnel, washing first with 100 ml of water and then neutralizing it with a sufficient amount of sol. saturated of NaHCO3 (it takes about 100 ml of sol.), stirring well until discontinued development of CO2. Whenever separate and discard the lower phase. Repeat a couple of times the task of washing up to complete neutralization. Dry the product with a few grams of Na2SO4, placing in a 100 ml flask and distill, ignoring what goes below 110 ° C and collecting the fraction between 140 and 144 °.

L’acetato di amile è un composto organico, estere dell’acido acetico e alcol n-pentilico. Si trova nelle pere, a cui conferisce l’odore caratteristico, ma può essere facilmente sintetizzato anche in laboratorio:

In un pallone da 250 ml si intoducono 40 g (40 ml) di acido acetico glaciale e 26 g (30 ml) di alcool n-amilico; poi cautamente mescolando si aggiungono 4 ml di H2SO4 conc. Organizzare il sistema con riscaldamento e refrigerante a ricadere e portare il pallone all’ebollizione e a lento riflusso per almeno un paio d’ore, non dimenticando di aggiungere nel pallone alcuni ebollitori antibump. Alla fine lasciar raffreddare e versare il liquido in un imbuto separatore lavandolo prima con 100 ml di acqua e successivamente neutralizzandolo con la sufficiente quantità di sol. satura di NaHCO3 (ne servono circa 100 ml), agitando bene fino a cessato sviluppo di CO2. Ogni volta separare e scartare la fase inferiore. Ripetere un paio di volte l’operazione di lavaggio fino a neutralizzazione completa. Essicare il prodotto con qualche grammo di Na2SO4, porlo in un palloncino da 100 ml e distillare, trascurando ciò che passa sotto i 110° e raccogliendo la frazione tra 140 e 144°.

Anisaldehyde

Anisaldehyde, or anisic aldehyde, is an organic compound that consists of a benzene ring substituted with an aldehyde and a methoxy group. It is a clear colorless liquid with a strong aroma. It comes in three varieties, ortho, meta, and para in which the two functional groups (methoxy and aldehyde) are alpha, beta, and gamma, respectively to each other. The unmodified term anisaldehyde generally refers to the para isomer.

Anisaldehyde is found in anise, from which it gets its name. It is similar in structure to vanillin.

Anisaldehyde is used as an intermediate in the synthesis of other compounds important in pharmaceuticals and perfumery, particularly ortho-anisaldehyde, which has a scent of licorice.

L’anisaldeide, o aldeide anisica, è un composto organico che consiste in un anello benzenico con un gruppo aldeidico e metossile in posizione para. E’un liquido limpido, incolore con un forte odore. Forma tre isomeri, orto, meta e para, a seconda della posizione del gruppo metossile.

Il composto si trova nell’anice e presenta struttura simile a quella della vanillina.

Il composto è impiegato in sistesi organiche, in farmaceutica, in profumeria. In particolare mentre l’isomero para ha un’odore spiccatamente simile a quello dell’anice, quello dell’isomero orto ha un odore assimilabile a quello della liquirizia.

Cannabidiol (CBD) is a metabolite of cannabis sativa.

It has sedative, hypnotics, anticonvulsants, antidistonici, antioxidants and anti-inflammatory.

It is content in marijuana, the psychoactive substance, obtained from the female flowers of the hemp. The resin (hashish) has a psychoactive effect. Hashish and matijuana can be smoked, inhaled or ingested.

 Cannabis is a drug that amplifies the sensations, and so the effects of recruitment are many. Among those most frequently described can be listed: a feeling of comfort, laughter, greater involvement in recreational activities, altered perception of time and lack of aggressive acts or violent reactions (as opposed to alcohol). At very high levels the experience takes on a hallucinogenic, with the presence of visual hallucinations with eyes open and closed, and hearing. The general intensification of feelings and emotions may also include those related to situations or unpleasant thoughts, usually tolerable, or even unconscious and may, in these cases were highly anxious, paranoid thoughts and attitudes, limited to the duration of the state of intoxication.

A study published by the University of Oxford has shown that long-term chronic use of cannabis does not cause cognitive damage. In March 2007, the scientific journal The Lancet published a study which indicates the marijuana less dangerous than alcohol, nicotine or benzodiazepines. More recent research confirms this study. There are no documented cases of overdose due to abuse of the drug, the recruitment methods used do not allow more than one with so much to absorb.

In addition, a recent laboratory study conducted by a team at the California Pacific Medical Center Research Institute, cannabidiol may be able to block the Id-1 gene that causes the spread of metastasis in breast cancer, but also of other forms of tumor.

Il cannabidiolo (CBD) è un metabolita della Cannabis sativa.

Ha effetti sedativi, ipnotici, antiepilettici, antidistonici, antiossidanti e antinfiammatori.

E’ contenuto nella marijuana,sostanza psicoattiva, ottenuta dai fiori femminili della canapa. Anche  la resina (hashish) ha un effetto psicoattivo. Hashish e matijuana possono essere fumati, inalati o ingeriti.

La canapa è una droga “dispercettiva” che amplifica le sensazioni e gli effetti dell’assunzione sono dunque molteplici. Tra quelli più frequentemente descritti si possono elencare: una sensazione di benessere, ilarità, maggiore coinvolgimento nelle attività ricreative, alterazione della percezione del tempo e assenza di atti aggressivi o reazioni violente (al contrario dell’alcool). A livelli molto alti l’esperienza assume un carattere allucinogeno, con la presenza di allucinazioni visive, ad occhi aperti e chiusi, e uditive. La generale intensificazione delle sensazioni e delle emozioni può comprendere anche quelle legate a situazioni o pensieri spiacevoli, normalmente tollerabili o addirittura inconsci e può determinare, in questi casi, stati fortemente ansiosi, atteggiamenti e pensieri paranoici, limitatamente alla durata dello stato di intossicazione.

Uno studio pubblicato dall’università di Oxford ha dimostrato che l’uso cronico a lungo termine della cannabis non arreca danni di tipo cognitivo . Nel marzo 2007, la rivista scientifica The Lancet ha pubblicato uno studio dal quale si evince la minore pericolosità della marijuana rispetto ad alcool, nicotina o benzodiazepine. Più recenti ricerche confermano questo studio. Non esistono casi documentati di overdose dovuta all’abuso di questa sostanza, in quanto i metodi di assunzione più utilizzati non consentono di assorbirne una quantità così elevata.

Inoltre, secondo una recente ricerca di laboratorio effettuata da un’équipe del California Pacific Medical Center Research Institute, il cannabidiolo potrebbe essere in grado di bloccare il gene Id-1 che provoca la diffusione delle metastasi del cancro al seno, ma anche di altre forme tumorali.

Menthol

Menthol is a chiral alcohol. At room temperature appears as a white solid with the characteristic odor. It is an irritant but has a refreshing power. Extracted from essential oil of peppermint, is used to make perfumes, pharmaceuticals and other preparations.

Menthol was discovered more than two thousand years ago in Japan, despite the peppermint (is obtained) was already used in antiquity as a medicinal herb.

Menthol comes in the form of colorless needle-like crystals with a characteristic smell of mint and gravity at 20 ° C of about 0.89 g / mL. It is slightly soluble in water (about 0.05%) and miscible with organic compounds instead as alcohol and ether.

It belongs to the class of terpenoids (a monoterpenoide) and, unlike other compounds of the same class (eg limonene and carvone), is present in nature only one stereoisomer of the eight possible. The isomers of menthol have identical chemical properties but differ in those properties that depend on the position of substituents on the stereogenic carbon atoms, such as smell and taste. The reason for this difference lies in the fact that the molecules look different, although the atoms are connected in the same sequence, to the receptors of the nervous system.

Menthol reacts like a normal secondary alcohol. Can be oxidized by agents such as chromic acid, becoming a ketone, the menthone, and other conditions, the oxidation can lead to breakage of the ring. Menthol is easily dehydrated to form mainly 3-Menten.

Menthol is used in different products for different reasons.

In medicine, is used to relieve sore throat, as an analgesic to reduce pain as mild cramps, headaches and muscle strain, as the menthol a weak k-opioid receptor agonist such as, for example, the Salvinorin A. It is also used as a decongestant, and is also present in some products used to treat burns and sunburn.

In bee-keeping has proved effective in controlling Varroa destructor.

It is used as an additive in cigarettes, to reduce the throat irritation caused by smoking, in oral hygiene products such as toothpastes and mouthwashes, and as a food additive (chewing gum and candy).

Il mentolo è un alcol chirale. A temperatura ambiente si presenta come un solido bianco dall’odore caratteristico. È un composto irritante anche se ha un potere rinfrescante.Tratto dall’olio essenziale della menta piperita, è usato per confezionare profumi, farmaci ed altri preparati.

Il mentolo fu scoperto più di duemila anni fa in Giappone, nonostante la menta piperita (da cui è ottenuto) venisse già usata nell’antichità come erba medicinale.

Il mentolo si presenta sotto forma di cristalli aghiformi incolori dal caratteristico odore di menta ed ha densità relativa a 20 °C di circa 0,89 g/mL. È scarsamente solubile in acqua (circa 0,05%) e miscibile invece con composti organici come alcool e eteri.

Appartiene alla classe dei terpenoidi (è un monoterpenoide) e, a differenza di altri composti della stessa classe (es. limonene e carvone), è presente in natura solo uno stereoisomero degli otto possibili. Gli isomeri del mentolo hanno proprietà chimiche uguali, ma differiscono in quelle proprietà che dipendono dalla posizione dei sostituenti sugli atomi di carbonio stereogenici, come l’odore e il gusto. Il motivo di questa diversità sta nel fatto che le molecole appaiono diverse, nonostante gli atomi siano connessi nella stessa sequenza, ai recettori del sistema nervoso.

Il mentolo reagisce come un normale alcol secondario. Può venir ossidato da agenti come l’acido cromico, diventando un chetone, il mentone, e in altre condizioni l’ossidazione può portare alla rottura dell’anello. Il mentolo può facilmente essere disidratato per formare principalmente il 3-mentene.

Il mentolo viene usato in diversi prodotti per differenti ragioni.

In medicina, viene utilizzato per alleviare mal di gola, come analgesico per ridurre lievi dolori come crampi, mal di testa e strappi muscolari, essendo il mentolo un debole agonista dei recettori k-oppioidi come, ad esempio, il Salvinorin A. Inoltre è usato come decongestionante, ed è inoltre presente in certi prodotti usati per curare scottature ed eritemi solari.

In apicoltura si è dimostrato efficace nella lotta contro la Varroa destructor.

Viene usato come additivo nelle sigarette, per ridurre l’irritazione alla gola provocata dal fumo, in prodotti per l’igiene orale, come dentifrici e collutori, e come additivo alimentare (chewing-gum e caramelle).

Nicotine (C10H14N2) is an organic compound, an alkaloid present naturally in the tobacco plant. Although it is in all parts of the plant, is particularly concentrated in the leaves, which is about 0.3 – 5% of dry weight. Its biosynthesis is performed in radicies and it is then accumulated in the leaves. Nicotine is water soluble and can be extracted from tobacco leaves, cut into pieces leaving them in a glass of water for 12 hours.

In its pure state is liquid, colorless, and the air darkens, it is in part responsible for unmistakable smell of tobacco.

Nicotine is a powerful natural poison and continues to be included in the formulation of various insecticides.In addition, the nicotine content in tobacco causes addiction in humans.In small doses, nicotine increases heart rate, blood pressure. In high doses causes nausea and vomiting.Once nicotine enters the bloodstream, it is rapidly spread by the bloodstream, through which it reaches the nervous system.Nicotine is a powerful vasoconstrictor, therefore, increases the risk of cardiovascular disease related to atherosclerosis.On top of that, nicotine exerts a curious effect in the stomach in combination with other components of tobacco smoke. A few minutes after tobacco smoke there is an increase of 15% of the secretion of HCl (hydrochloric acid) by the gastric mucosa.

The regular users of nicotine develop a strong psychological dependence on the substance, similar to dependence on heroin and cocaine, to which is added a more or less strong physical addiction. The withdrawal symptoms include a feeling of emptiness, and anxiety. Their peak is usually reached between 48 and 72 hours. Typically, the body takes 3 weeks to completely detoxify the nicotine. Suddenly stop the intake of nicotine can produce a withdrawal syndrome: psychologically you feel a sense of emptiness and restlessness, physical symptoms are milder. Although the amount of nicotine inhaled with tobacco smoke is quite small (most of the substance is destroyed by heat) is still sufficient to create dependency. The amount actually absorbed by the body also depends on other factors such as the type of tobacco, the actual inhalation, the presence of a filter.

Symptoms of nicotine withdrawal are varied and differ in psychological and physical. The psychological symptoms can include: irritability, frustration, anger, anxiety, depression, hostility, impatience, insomnia, perception, time dilation, restlessness, difficulty concentrating, decreased alertness, feeling “empty head”. Physical symptoms may include: headache, dyspnea, diffuse pain, tingling in the limbs, stomach pain, hunger and subsequent weight gain up to also include overweight or obesity, decreased heart rate, increased peripheral circulation, decreased levels of epinephrine, norepinephrine and cortisol in urine, EEG changes, changes in endocrine function, changes in the amount of neurotransmitters in the circulation, fatigue, constipation, abnormal or excessive sweating, mouth ulcers, the appearance or increase of cough if it already exists.

La nicotina(C10H14N2 ) è un composto organico, un alcaloide naturalmente presente nella pianta del tabacco. Sebbene si trovi in tutte le parti della pianta, è particolarmente concentrata nelle foglie, di cui costituisce circa lo 0.3 – 5% del peso secco. La sua biosintesi viene effettuata nelle radici ed essa viene poi accumulata nelle foglie.  La nicotina è solubile in acqua e può essere estratta dalle foglie di tabacco tagliate a pezzi lasciandole in un bicchiere d’acqua per 12 ore.

Allo stato puro è liquida, incolore, e all’aria imbrunisce; essa è in parte causa dell’inconfondibile odore del tabacco.

La nicotina è un potente veleno naturale e continua ad essere inclusa nella formulazione di vari insetticidi. Inoltre il contenuto di nicotina nel tabacco provoca assuefazione nell’uomo.In piccole dosi, la nicotina aumenta il battito cardiaco, la pressione sanguigna. In dosi elevate provoca nausea e vomito.Non appena la nicotina entra in circolo, questa viene rapidamente diffusa dalla circolazione sanguigna, tramite la quale arriva al sistema nervoso.La nicotina è un potente vasocostrittore perciò aumenta il rischio di patologie cardiovascolari legate all’arteriosclerosi.Oltre a tutto ciò, la nicotina esplica anche un curioso effetto a livello gastrico in sinergia con altri componenti del fumo di tabacco. A pochi minuti dall’assunzione di fumo di tabacco si verifica un incremento del 15% della secrezione di HCl (acido cloridrico) da parte della mucosa gastrica.

I consumatori abituali di nicotina sviluppano una forte dipendenza psichica dalla sostanza, simile alla dipendenza generata dall’eroina e cocaina, alla quale si aggiunge una più o meno forte dipendenza fisica. I sintomi dell’astinenza comprendono una sensazione di vuoto, e ansia. Il loro picco è raggiunto in genere tra le 48 e le 72 ore. In genere l’organismo impiega 3 settimane per disintossicarsi completamente dalla nicotina. Interrompere improvvisamente l’assunzione di nicotina può generare una sindrome astinenziale: psicologicamente si prova un senso di vuoto e irrequietezza, fisicamente i sintomi sono più lievi. Infatti, benché la quantità di nicotina inalata tramite il fumo di tabacco sia piuttosto piccola (la maggior parte della sostanza è distrutta dal calore) è comunque sufficiente a creare dipendenza. La quantità effettivamente assorbita dal corpo dipende inoltre da altri fattori, quali il tipo di tabacco, l’effettiva inalazione, la presenza di un filtro.

I sintomi da astinenza da nicotina sono molto vari e si distinguono in psicologici e fisici. I sintomi psicologici possono comprendere: irritabilità, frustrazione, collera, ansia, depressione, ostilità, impazienza, insonnia, percezione dilatata del tempo, inquietudine, difficoltà a concentrarsi, diminuzione della vigilanza, sensazione di “testa vuota”. I sintomi fisici possono comprendere: mal di testa, dispnea, dolore diffuso, formicolio agli arti, mal di stomaco, fame e conseguente aumento ponderale fino a comportare anche sovrappeso o obesità, diminuzione della frequenza cardiaca, aumento della circolazione periferica, diminuzione dei livelli di adrenalina, noradrenalina e cortisolo nelle urine, variazioni dell’Elettroencefalogramma, variazioni nelle funzioni endocrine, variazioni della quantità di neurotrasmettitori in circolo, affaticamento, costipazione, sudorazione eccessiva o anomala, ulcere del cavo orale, comparsa o aumento di tosse se già presente.

Vanilline is the molecule that gives vanilla its characteristic flavor. It is chemically aromatic aldehyde, is precisely the 4-hydroxy-3-methoxybenzaldehyde. The vanilla seeds contain a percentage between 1, 5% and 4%.

At room temperature is a white crystalline solid (if a little pale yellow or pure) from the characteristic aroma of vanilla, fairly soluble in water, it dissolves much better in ethanol (500 g / l at 20 ° C) and in most common organic solvents.

Vanilline is commercially used in confectionery, perfumery and in almost all products of hygiene, of synthetic origin. It is prepared for oxidation of Eugenol with potassium permanganate or ozone, or by reaction of guaiacol with formaldehyde in a slow process that reaction times of the order of the day.

Another source of vanillin are industrial sulfuric waste of paper industry. They contain acid lignosulphonic, that treated at high temperature and high pressure with oxidizing agents and alkali, it decomposes into various products, including vanilline, which is then extracted from the mixture and purified by distillation and crystallization.

It is estimated that world production of synthetic vanillin is about 12,000 tonnes per year of natural vanillin, produced by 2,000 tons per year of vanilla seeds collected in the world, is approximately 40 tons per year.

Vanillin is mainly used to cover the smell, like the smell of yeast in baking, and to entice consumers of the goods, especially in confectionery. Find massive use in food industry (in so-called “snacks”), where it is often simply declared on the label under the heading “flavors” and is part of the preparation of many varieties of chocolate.

In ancient pharmacopoeia vanilla was used to excite the feeling of hunger and thus encourage the individual to eat, when he was in terms of apathy toward the food.

It is used in the laboratory for the visualization of the spots on the plates used in thin-layer chromatography. The reagent is prepared by dissolving vanillin in ethanol and sulfuric acid after the application requires a heating use is specific for alcohols and ketones.

La vanillina (o vaniglina) è la molecola che impartisce alla vaniglia il suo tipico profumo. Chimicamente è un’aldeide aromatica, precisamente è la 4-idrossi-3-metossibenzaldeide. I semi di vaniglia ne contengono una percentuale compresa tra l’1,5% ed il 4%.

A temperatura ambiente è un solido cristallino bianco (o giallo tenue se poco pura) dal caratteristico aroma di vaniglia; abbastanza solubile in acqua, si scioglie molto meglio in etanolo (500 g/l a 20 °C) e nei più comuni solventi organici.

La vanillina in commercio, usata in pasticceria, in profumeria e in quasi tutti i prodotti igienici, è di origine sintetica. La si prepara per ossidazione dell’eugenolo con permanganato di potassio o ozono oppure per reazione del guaiacolo con formaldeide in un lento processo che ha tempi di reazione dell’ordine dei giorni.

Un’altra fonte industriale di vanillina sono gli scarti solforici dell’industria della carta. Questi contengono acido ligninsolfonico che, trattato ad alta temperatura e ad alta pressione con agenti ossidanti e alcalini, si decompone in svariati prodotti, tra cui la vanillina che viene successivamente estratta dalla miscela e purificata per distillazione e cristallizzazione.

Si stima che la produzione mondiale di vanillina sintetica sia circa 12.000 tonnellate l’anno; la vanillina di origine naturale, ottenuta dalle 2.000 tonnellate/anno di semi di vaniglia raccolti nel mondo, ammonta a circa 40 tonnellate l’anno.

La vanillina viene principalmente usata per coprire gli odori, come l’odore di lievito naturale in pasticceria, e per invogliare al consumo del prodotto, specialmente nei prodotti dolciari. Trova massiccio impiego nell’industria alimentare (nelle cosiddette “merendine”), dove spesso viene semplicemente dichiarata in etichetta sotto la dicitura “aromi” ed è parte della preparazione di molte varietà di cioccolato.

Nella farmacopea antica la vaniglia veniva usata per eccitare il senso di fame e quindi invogliare l’individuo a cibarsi, quando era in condizioni di apatia verso il cibo.

Viene utilizzata in laboratorio per la visualizzazione delle macchie sulle lastrine usate in cromatografia su strato sottile. Il reattivo viene preparato sciogliendo la vanillina in etanolo e acido solforico, dopo l’applicazione occorre un riscaldamento; l’utilizzo è specifico per alcoli e chetoni.

Maillard reactions are complex phenomena that occurs as a result of interaction beetween sugars and proteins. The compounds which are formed by these transformations are brown and the characteristic smell of freshly baked bread crust. The reactions are quite complex and heterogeneous, but through the formation of an intermediate (Amadori compound) form different substances, such as melanoidine characteristic smell and color. Often it is because of these compounds, which prefer a baked rather than another, we are attracted to dark brown but not so much by the yellow/white which we interpret as undercooked or very dark brown/black which we interpret as burned.

As often happens in the world of food technology is the combination of time and temperature would affect more the appearance and taste of the product.
This reaction may be desired in certain foods such as bread but we could just get it in food in which is not desired as in the case of milk. In the latter case it is a smell of cooked.

In the cosmetic field the Maillard reaction is exploited by self-tanning or prolonged tanning of synthetic origin, such as DHA (dihydroxyacetone), and glyceraldehyde eritrulosio. These substances are colorless in itself, react with amino acids of keratin causing browning, then that is the desired effect. Obviously where there is higher concentration of keratin give darker color.

The reaction can be reproduced at home.

You need:
-Glycine (or possibly another amino acid, but it will smell different).
-Glucose.
-Deionized water.
-Fire resisten test tube.
-Tube clamp.

Procedure:
Place in a dry test tube the same amount in volume of glycine and glucose. Mix the two powders and add a few drops of water at all (it must not come out a solution, the mixture must be moistened only).

Heat the test tube on the burner for about 5 minutes: first mass blends in the little water added, then gradually darkens and bubbles. When he took a persistent and dark reddish-brown and all the water has evaporated, carefully, you smell the steam leaving the tube: it has a characteristic smell of caramel, a little vanilla:

If the tube initials was very clean, you can pour the contents still warm on a watch glass (also clean) and taste a little bit. It has a bittersweet taste. This reaction has as its main product maltol.

Per reazione di Maillard si intende una serie complessa di fenomeni che avviene a seguito dell’interazione con la cottura di zuccheri e proteine. I composti che si formano con queste trasformazioni sono bruni e dal caratteristico odore di crosta di pane appena sfornato. Le reazioni sono piuttosto complesse ed eterogenee ma attraverso la formazione di un intermedio (composto di Amadori) si formano diverse sostanze quali le melanoidine dall’odore e dal colore caratteristico. Spesso è grazie a questi composti che preferiamo un prodotto da forno piuttosto che un altro: siamo attratti dal colore marrone bruno ma non tanto dal giallino/bianco che interpretiamo come non abbastanza cotto o dal marrone molto scuro/nero che interpretiamo come bruciato.

Come spesso accade nel mondo delle tecnologie alimentari, è il binomio tempo e temperatura a condizionare maggiormente l’aspetto e il gusto del prodotto.
Questa reazione può essere desiderata in certi alimenti come appunto il pane ma potremmo ottenerla anche in alimenti in cui non è desiderata come nel caso del latte. In quest’ultimo caso è riconoscibile dal tipico odore di cotto.

In campo cosmetico la reazione di Maillard è sfruttata dagli autoabbronzanti o prolungatori di abbronzatura di origine sintetica, come: DHA (diidrossiacetone), gliceraldeide ed eritrulosio. Queste sono di per se sostanze incolore, reagiscono con gli amminoacidi della cheratina generando imbrunimento, che poi è l’effetto desiderato. Ovviamente dove c’è maggiore concentrazione di cheratina danno colorazione più scura.

La reazione può essere riprodotta anche a casa.

Occorrente:
-Glicina (o eventualmente altro aminoacido, ma si otterrà odore differente).
-Glucosio
-Acqua deionizzata
-Provetta in vetro resistente alla fiamma
-Pinza per provette

Procedimento:
Porre in una provetta asciutta le stesse quantità in volume di glicina e di glucosio. Miscelare le due polveri e addizionare al tutto qualche goccia d’acqua (non deve venir fuori una soluzione, dev’essere solo inumidita la miscela).

Scaldare la provetta sulla fiamma del bunsen per 5 minuti circa: dapprima la massa fonde nella poca acqua aggiunta, poi bolle e scurisce gradualmente. Quando ha assunto una persistente e cupa colorazione rosso-marrone ed è evaporata tutta l’acqua, con attenzione, si annusa il vapore uscente dalla provetta: ha un caratteristico odore di caramello, un po’ vanigliato:

Se la provetta inizale era ben pulita, si può versare il contenuto ancora caldo su un vetrino da orologio (altrettanto ben pulito) e assaggiarne un pochettino. Ha un sapore agrodolce. Questa reazione ha come principale prodotto il maltolo.

Caffeine

Caffeine or is a natural alkaloid found in coffee trees, cocoa, tea, cola, Guarana (part of guaranina) and mate (part of mateina), and in drinks from it.

It is a compound that shows at room temperature as an odorless white solid.

The great popularity of caffeinated beverages (coffee and tea first) makes this the most widely used psychoactive substance in the world.

Although tea has been consuming in China for thousands of years, the first documented use of caffeine-containing beverages for their pharmacological effect dates back to the fifteenth century, the Sufis of Yemen in fact, drank coffee to stay awake during long prayers. In the sixteenth century, the coffee began to be sold in Istanbul, Cairo and Mecca, while in the seventeenth century, the drink began to spread and to be sold in Europe.

Caffeine is a stimulant of the central nervous system and is used in medical and recreation in the event of drowsiness. It is important to note that caffeine should only be used occasionally and doses of caffeine can not replace sleep. Prolonged use of caffeine leads to tolerance.

The lethal dose of caffeine for an adult man is estimated to be between 150 and 200mg per kg body mass orally administered over a period of time ranging generally from 3.5 to 10 hours. Several factors can lengthen the half-life of caffeine, so this interval increases for women during pregnancy, for the effect of contraceptive pills and for children.

One of the few documented cases of caffeine poisoning is that of a woman aged 37 who tried to commit suicide ingesting 27g of caffeine (the equivalent of 350 cups of coffee) and suffered cardiac arrest and hypotension.

A British boy died after being poisoned with two tablespoons of powdered caffeine bought on the Internet.

Caffeine causes an increase in gastric acid, a prolonged use may therefore lead to ulcers, gastrointestinal reflux and esophagitis. Abuse can also lead to nervousness, irritability, anxiety, insomnia and palpitations. It is not recommended for pregnant women or those who are waiting for a child.

Those who consume caffeine regularly develop a tolerance that leads to a weakening of the effect of caffeine and simultaneously in an increased sensitivity to adenosine. Other symptoms include nausea, anxiety, irritability. In cases of abuse may have symptoms such as depression, inability to concentrate, lack of motivation.

La caffeina è un alcaloide naturale presente nelle piante di caffè, cacao, tè, cola, guaranà (parte della guaranina) e mate (parte della mateina), e nelle bevande da esse ottenute.

È un composto che a temperatura ambiente si presenta come un solido bianco inodore.

La grande popolarità delle bevande contenenti caffeina (caffè e tè anzitutto) rende questa sostanza psicoattiva la più diffusa nel mondo.

Benché il tè venga consumato in Cina da migliaia di anni, il primo uso documentato di bevande contenenti caffeina per il loro effetto farmacologico risale al XV secolo; i Sufi dello Yemen infatti, bevevano caffè per tenersi svegli durante le lunghe preghiere. Nel XVI secolo il caffè cominciò ad essere venduto ad Istanbul, Il Cairo ed alla Mecca, mentre nel XVII secolo la bevanda cominciò a diffondersi e ad essere venduta in Europa.

La caffeina è uno stimolante del sistema nervoso centrale e viene utilizzata in ambito medico e ricreazionale in caso di sonnolenza. È importante notare che la caffeina va utilizzata solo occasionalmente e dosi di caffeina non possono rimpiazzare il sonno. L’utilizzo prolungato di caffeina porta a tolleranza.

La dose letale della caffeina per un uomo adulto, è stimata essere fra 150 ed i 200mg per Kg di massa corporea somministrati per via orale in un intervallo di tempo che va in genere dalle 3,5 alle 10 ore. Vari fattori possono allungare l’emivita della caffeina e quindi questo intervallo cresce per le donne in gravidanza, per effetto delle pillole contraccettive e per i bambini.

Uno dei pochi casi documentati di avvelenamento da caffeina è quello di una donna di 37 anni che ha provato a suicidarsi ingerendo 27g di caffeina (l’equivalente di circa 350 tazze di caffè espresso) e ha sofferto di arresto cardiaco e ipotensione.

Un ragazzo inglese è morto dopo essersi avvelenato con due cucchiai di polvere di caffeina comprata su Internet.

La caffeina provoca un aumento di acidi gastrici; un utilizzo prolungato nel tempo può quindi portare ad ulcera, esofagite e reflusso gastrointestinale. Un abuso può anche portare a nervosismo, irritabilità, ansia, insonnia e palpitazioni. È sconsigliata alle donne in gravidanza o che vogliono avere un bambino.

Chi consuma regolarmente caffeina sviluppa una tolleranza che si traduce in un affievolimento dell’effetto della caffeina e contemporaneamente in una accresciuta sensibilità verso l’adenosina. Altri sintomi sono nausea, ansia, irritabilità. In casi di abuso si possono avere sintomi quali depressione, incapacità di concentrarsi, demotivazione.